blog n° 39- Happy New Year…al mondo
aam saiid
честита нова година
subho nababarsho
feliç any nou
xin nièn kuai le
sretna nova godina
šťastný nový rok
godt nytår
gelukkig Nieuwjaar
bonne année
kali chronia
bònn ané
selamat tahun baru
あけましておめでとうございま!
godt nytt år
sâle no mobârak
szczęśliwego nowego roku
feliz ano novo
С Новым Годом
feliz año nuevo
gott nytt år
curiosità
Il Capodanno risale alla festa del dio romano Giano. Nel VII secolo i pagani delle Fiandre, seguaci dei druidi, avevano il costume di festeggiare il passaggio al nuovo anno; tale culto pagano venne deplorato da Sant’Eligio (morto nel 659 o nel 660), che redarguì il popolo delle Fiandre dicendo loro: “A Capodanno nessuno faccia empie ridicolaggini quali l’andare mascherati da giovenche o da cervi, o fare scherzi e giochi, e non stia a tavola tutta la notte né segua l’usanza di doni augurali o di libagioni eccessive. Nessun cristiano creda in quelle donne che fanno i sortilegi con il fuoco, né sieda in un canto, perché è opera diabolica”.
Nel Medioevo, molti paesi europei usavano il calendario giuliano, ma vi era un’ampia varietà di date che indicavano il momento iniziale dell’anno. Per esempio dal XII secolo fino al 1752 in Inghilterra e in Irlanda il capodanno si celebrava il 25 marzo (giorno dell’Incarnazione e usato a lungo anche a Pisa e in seguito a Firenze) mentre in Spagna fino all’inizio del Seicento il cambio dell’anno era il 25 dicembre, giorno della Natività. In Francia fino al 1564 il Capodanno veniva festeggiato nella domenica di Resurrezione (chiamato anche stile della Pasqua), a Venezia (fino alla sua caduta, avvenuta nel 1797) era il 1º marzo mentre in Puglia, in Calabria e in Sardegna lo si festeggiava seguendo lo stile bizantino che lo indicava al 1º settembre, tant’è vero che in sardo settembre si traduce Caputanni (dal latino Caput anni).
Queste diversità locali (che, specialmente nel Sacro Romano Impero variavano spesso da città a città), continuarono anche dopo l’adozione del calendario gregoriano. Solo nel 1691 papa Innocenzo XII emendò il calendario del suo predecessore stabilendo che l’anno dovesse cominciare il 1º gennaio, cioè secondo lo stile moderno o della Circoncisione. L’adozione universale del calendario gregoriano fece sì che anche la data del 1º gennaio come inizio dell’anno divenne infine comune.
Svariati regimi politici hanno istituito riforme del calendario di più o meno lunga durata. Una delle più intrusive, che cercava di riformare il calendario su basi astronomiche e razionali, fu quella adottata in Francia durante la Prima Repubblica, il c.d. Calendario Repubblicano, abbandonato poi durante il Primo Impero. Anche durante il periodo fascista in Italia il regime istituì il 28 ottobre, anniversario della marcia su Roma, come proprio capodanno, associato a una numerazione degli anni parallela a quella tradizionale contando come “Anno I dell’Era Fascista” il periodo tra il 28 ottobre 1922 e il 27 ottobre 1923, e gli altri a seguire. Questa modalità, utilizzata nel Regno d’Italia durante tutto il ventennio fascista, fu continuata dalla Repubblica Sociale Italiana, e abbandonata con la caduta di quest’ultima il 25 aprile 1945.
Il capodanno giapponese (正月, Shōgatsu?) è una festa tradizionale giapponese che celebra il nuovo anno, con caratteristiche e usanze tipiche della cultura nipponica. La vigilia di capodanno è chiamata Ōmisoka (大晦日, Ōmisoka?)[1]. L’inizio del nuovo anno viene celebrato il 1º gennaio di ogni anno sin dal 1873 seguendo il calendario gregoriano. Nella Prefettura di Okinawa viene invece celebrato ancora in corrispondenza del capodanno cinese, vietnamita e coreano[2].
La Festa di Primavera (春节sempl., 春節trad., chūnjiépinyin) o capodanno lunare -letteralmente “capodanno agricolo”- (农历新年sempl., 農曆新年trad., nónglì xīnniánpinyin), in Occidente generalmente noto come capodanno cinese, è una delle più importanti e maggiormente sentite festività tradizionali cinesi, e celebra per l’appunto l’inizio del nuovo anno secondo il calendario cinese. Oltre che, ovviamente, in Cina, la festività viene celebrata in molti paesi dell’Estremo Oriente, in particolare Corea, Mongolia, Nepal, Bhutan, Vietnam (dove prende il nome di Tết Nguyên Ðán) e Giappone (in cui è stata una festività ufficiale fino al 1873) e anche nelle innumerevoli comunità cinesi sparse in tutto il mondo.
Essendo quello tradizionale cinese un calendario lunisolare, i mesi iniziano in concomitanza con ogni novilunio; di conseguenza la data d’inizio del primo mese, e dunque del capodanno, può variare di circa 29 giorni, venendo a coincidere con la seconda luna nuova dopo il solstizio d’inverno, evento che può avvenire fra il 21 gennaio e il 19 febbraio del calendario gregoriano. A partire da questa data, le festività durano per quindici giorni, concludendosi con la tradizionale festa delle lanterne (元宵节sempl., 元宵節trad., yuánxiāojiépinyin).
Il Vecchio Nuovo Anno in russo: Старый Новый Год[?], in macedone: Стара Нова година[?] è la festa del capodanno secondo il calendario giuliano, precedente quello gregoriano. Nel ventesimo e ventunesimo secolo, esso è caduto nella notte tra il 13 ed il 14 gennaio. Può ancora essere celebrato in via informale in Macedonia, Russia ed in alcune delle ex repubbliche sovietiche (es. Bielorussia, Moldova), dove solo in epoca relativamente recente (1918) è stato adottato il calendario gregoriano, contro il parere della Chiesa ortodossa russa. Si festeggia comunque in Serbia, dove è anche una festa nazionale e il giorno non è lavorativo.
Il calendario nazionale indiano (talvolta chiamato calendario Saka) è il calendario civile ufficiale in uso in India. Viene usato, assieme al calendario gregoriano, dalla Gazette of India, dai notiziari trasmessi da All India Radio, e da calendari e comunicazioni emanate dal governo indiano. A parte questi usi formali, il calendario non è molto usato.
Il termine può anche riferirsi ambiguamente al calendario indù, e l’era Saka viene usata comunemente anche da altri calendari.
In Australia, Natale e Capodanno cadono nel pieno dell’estate. Le celebrazioni abbondano e tra queste spiccano cori natalizi nei parchi cittadini, eccitanti competizioni sportive, emozionanti festeggiamenti all’aperto ed eventi culturali di classe mondiale. Tutto il paese offre molti modi diversi per sperimentare lo stile di vita australiano e incontrare la gente del posto.
Sydney Harbour è uno dei luoghi più spettacolari al mondo dove salutare il nuovo anno. Più di un milione di persone partecipa ai festeggiamenti che sono uno degli eventi gratuiti e aperti al pubblico più grandi del mondo. I 65 chilometri del lungomare offrono molteplici punti dove gruppi di amici e famiglie possono radunarsi per ammirare il grande spettacolo. Negli ultimi secondi che precedono la mezzanotte del 31 dicembre, Sydney diventa la capitale mondiale del Capodanno quando il Sydney Harbour Bridge si illumina con un abbagliante spettacolo pirotecnico che viene trasmesso a milioni di spettatori in tutto il mondo.
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